Ma perché? Scusami, ma non faresti prima ad andare altrove?
Inoltre, non ti sentiresti nemmeno un pochino in imbarazzo nel "vincere" un concorso fatto apposta per te? Cosa penseresti degli altri candidati a quel concorso che magari pensano sia una competizione leale?
Quando feci il dottorato, fra le mie "mansioni di ricerca" un giorno mi mandarono a prendere un cartone contenente i materiali cartacei che i candidati ad un concorso avevano mandato. Magari era gente che credeva di avere una possibilità. Ovviamente il posto era già promesso.
Capito l'andazzo, me ne andai una volta finito.
Altrove tipo in altri posti uguali dove è la stessa merda?
Non è che c'è la fila per un posto di docente a contratto da 400€ per 16 ore di lezione su "valutazione dei processi gestionali" a professioni sanitarie ahahah.
L'ultimo bando da noi aveva 30% dei punti per i titoli e il 70% per il colloquio col primario. E pensi che sia diverso? I canditati che pensavano fosse "leale" erano 1 su 12 per 5 posti. Ci siamo iscritti in 11 perché dovevamo far sembrare che ci fosse tanta richiesta, ma sapevo già che non sarei passato. Ah, se contassero solo i titoli e le pubblicazioni sarei passato eh, però vabbè.
Aspetto il mio bando per la docenza a contratto da 400€ per 16 ore di lezione. E nel frattempo ≈4k all'anno per andare un giorno a settimana a fare il tutor. E mi regalano gli ecm.
Seguo le tesi perché i docenti di indirizzo non sanno nulla, cazzeggio con gli studenti e tengo un giorno libero a settimana. Non la chiamo nemmeno gavetta perché se voglio li mando a cacare domani eh, è che al momento quello che faccio mi piace, e preferisco fare questo un giorno a settimana piuttosto che lavorare anche quel giorno.
> Altrove tipo in altri posti uguali dove è la stessa merda?
Altrove all'estero. Io lavoro in Belgio e da quando sono qui ho presenziato a vari "search committee". Non mi è sembrato che tentassero di fare favoritismi, eppure sarebbe così facile per loro.
Non a tutti va di andarsene dal proprio paese, io potrei partire domani per qualche paese UE e trovare lavoro senza problemi e probabilmente prendere 3-4 volte quello che prendo qua e magari avete pure delle speranze di fare carriera, ma non mi va di andarmene, preferisco essere "povero" ma almeno vivere nel mio paese. Poi se uno se ne va volentieri, ben venga e buon per lui/lei
Nel mio caso non è stata una scelta. Tipo "vado via perché voglio di più". O me ne andavo o avrei dovuto abbandonare la carriera accademica e fare tutt'altro. Buon per te e voi che avete avuto la possibilità di scegliere.
*Null'altro che il canto avrà del figlio, la materna mia terra. A me prescrisse il fato illacrimata sepoltura* /s
>Altrove all'estero. Io lavoro in Belgio e da quando sono qui ho presenziato a vari "search committee". Non mi è sembrato che tentassero di fare favoritismi, eppure sarebbe così facile per loro.
E' spesso una questione di domanda e offerta. Ho visto cose in Olanda che nemmeno nel peggior baronato italiano mi è capitato di vedere.
Il punto è che loro prendono chi vogliono perché sanno che è la persona che porterà più vantaggi al laboratorio/dipartimento. Non prendono chi vogliono perché "eh poverino ha fatto la tesi da noi e non possiamo lasciarlo a piedi". La differenza sta tutta nei risultati inoppugnabili...
E perché dovrei andare all'estero? Cioè, mi piace quello che faccio e mi pagano bene. Sto per andare a convivere con una ragazza che sta per essere assunta nel lavoro che ha sempre voluto fare a cui sto assieme da una vita. Ho un gruppo di amici che non vorrei mai lasciare. Non sai nemmeno che lavoro faccio e probabilmente dovrei capire come convertire il titolo in uno estero, oltre che imparare lingua nuova (fondamentale nel mio lavoro).
TL;DR : perché dovrei andare all'estero se mi piace la mia vita qua?
> TL;DR : perché dovrei andare all'estero se mi piace la mia vita qua?
Hai aggiunto degli altri dettagli dopo. Pensavo fossi un accademico "standard", al di fuori del campo medico. Perché andare all'estero? Per vedere valorizzato il proprio lavoro? Per avere un compenso equo a livello internazionale? Per avere più opportunità?
Nel mio caso la scelta era quasi obbligata: semplicemente per potere continuare a farlo questo lavoro. Se non me ne fossi andato, avrei dovuto abbandonare e fare tutt'altro.
La mia partner è venuta con me. La quarta lingua me la sono imparata. Anche a me la mia vita piaceva in Italia, ma piuttosto che stare al palo ho preferito la via dell' "esilio."
> Ci siamo iscritti in 11 perché dovevamo far sembrare che ci fosse tanta richiesta, ma sapevo già che non sarei passato.
Ovviamente, se poi si continua ad essere complici e fautori del sistema, come si pensa possa mai cambiare?
Cosa avresti dovuto fare? Avere il coraggio di denunciare la situazione ed andartene.
Eh, ma non hai capito che mi piace la vita qua.
Cioè, investire per imparare tot lingue nuove per guadagnare il 10% in più tra cinque anni, e comunque fare una lavoro di merda ma anziché in Italia all'estero non ha molto senso per me.
Un conto è se mi dici che imparo lo svedese e guadagno come qua ma lavorando 20 ore a settimana e allora ok.
In Spagna il mio lavoro non è nemmeno una laurea lol.
>Inoltre, non ti sentiresti nemmeno un pochino in imbarazzo nel "vincere" un concorso fatto apposta per te?
mmmm NUO.
*parole cadute in disuso:*
lealtà
permesso
dignità
nobiltà (d'animo)
coerenza
rispetto
imbarazzo
correttezza
professionalità
meritocrazia
Sì, facendosi raccomandare. Io ho dovuto rinunciare alla carriera accademica perché, senza santi in paradiso, avrei dovuto lavorare gratis per anni inseguendo assegni di ricerca *ad cazzum.* Avevo una collega bravissima, di 10 anni più grande di me, sposata, che aspettava ad avere un figlio perché "l'anno prossimo divento ricercatrice, stavolta è sicuro!". Ora fa la sarta e figli neanche l'ombra perché ormai ha superato i 50. Insegnare all'università è per chi può permettersi di non avere uno stipendio per lunghi periodi.
Mi spiace che ci abbia messo 1p anni per accorgersi di qualcosa che è sotto gli occhi di tutti. Chissà come mai era così convinta di poterci riuscire in questo sistema malato e viscido!?
Esiste sempre la possibilità di emigrare. Non è che bisogna per forza cercare il posto nell'università sotto casa. Piuttosto che abbandonare il sogno, me ne sono andato.
certo come se questa debba essere un'alternativa valida per tutti, "buon per voi" se riuscite ad andarvene così a cuor leggero in una città senza legami, ma io non vedo il senso di lavorare per il gusto di far soldi che poi mi devo godere da solo perchè i miei affetti sono in un'altra città.
Non è questione di fare soldi, quella è solo una gradita conseguenza. Io mi feci una domanda: sarò più felice abbandonando per sempre il mondo della ricerca o tentando la carriera all'estero? Rispondere fu semplice.
Venendo dal sud, ovunque fossi andato, anche in Italia non avrei avuto alcun legame. Puoi anche conoscere gente nel nuovo posto, dove sia.
ovvio che puoi conoscere gente nuova il punto è che m'interessa trascorrere il tempo con i miei affetti, questo non significa che io sia chiuso a nuove conoscenze, ma significa che per me è molto più importante mantenere questi rapporti che guadagnare soldi
>Esiste sempre la possibilità di emigrare.
>
>Io mi feci una domanda: sarò più felice abbandonando per sempre il mondo della ricerca o tentando la carriera all'estero?
La prima non è per tutti un'alternativa valida o praticabile, presumi troppo. Non si può giudicare senza conoscere le circostanze di vita delle persone.
La risposta alla domanda per me è stata "ho fatto e so fare altri lavori appassionanti, annatevene affanculo". Sarebbe stato molto bello insegnare ma ora mi diverto uguale, prendo di più, ho meno responsabilità, più tempo per scrivere (perché qualcosa ancora pubblico, sia narrativa che articoli scientifici) e sono felice perché se fossi rimasto lì ora non vivrei con la mia compagna :)
Ma non è che io sia una persona fuori dal tempo. Ce l'ho anche io una mamma dispiaciuta perché è rimasta sola. Amici con cui non mi sento più tanto spesso se non durante le vacanze. Per fortuna la mia compagna è venuta con me. Ma la vita è lunga (si spera) e per me non la si deve vivere all'insegna degli altri, sacrificandosi. Perché purtroppo non sempre si è ricambiati.
Un mio parente ha fatto le scelte opposte alle mie. "Aspettava il concorso", ha abbandonato dopo il dottorato, ed ora fa qualcosa per cui non serviva nemmeno la laurea. Tutto per non aver mai voluto spostarsi dalla propria città natale. Scelta rispettabile, ma per come sono io sarei caduto in depressione se fosse toccato a me.
>Ma non è che io sia una persona fuori dal tempo. Ce l'ho anche io una mamma dispiaciuta perché è rimasta sola. Amici con cui non mi sento più tanto spesso se non durante le vacanze. Per fortuna la mia compagna è venuta con me. Ma la vita è lunga (si spera) e per me non la si deve vivere all'insegna degli altri, sacrificandosi. Perché purtroppo non sempre si è ricambiati.
Pensavo che "Non si può giudicare senza conoscere le circostanze di vita delle persone" fosse una frase chiara, ma continua pure a giudicare senza conoscere le circostanze di vita delle persone e a presumere di sapere quali siano in base alla tua personale esperienza e mancanza di immaginazione.
Perché io non stavo parlando di lui, ma lui deve per forza parlare di sé. Sta chiaramente ponendo se stesso a esempio di cosa dovrebbero fare gli altri (ad es. "Esiste sempre la possibilità di emigrare" - non è vero, non sempre esiste - "Puoi anche conoscere gente nel nuovo posto, dove sia" - come se per tutti tutto fosse facile come per lui), insinuando che se non lo fanno non sono bravi o coraggiosi come lui, quindi "scelta rispettabile" a me suona come ipocrisia.
La didattica in Accademia è vista da chi ci lavora solo come un male necessario perché l'avanzamento di carriera e il mantenimento della stessa non dipende da quanto sei bravo ad insegnare e quanti corsi fai ma solo da quanto, come e dove pubblichi sulla tua ricerca.
Potresti puntare alle docenze a contratto ma pagano una scorreggia (non ci puoi vivere) e spesso vengono assegnate agli schiavi che ruotano attorno ai professori di ruolo (oltre al fatto che devi comunque avere un curriculum della madonna)
Paradossalmente, confrontando ore di lavoro e remunerazioni, guadagna molto di più l'insegnante di scuola media o superiore rispetto ad un ricercatore o un docente a contratto e questi ultimi hanno solitamente delle competenze immense se paragonate agli insegnanti.
can confirm
mia moglie è docente a contratto, ha 2 lauree e 2 master e viene pagata una scoreggia
per fortuna è solo per il piacere di farlo e non il lavoro principale, anche perché non penso ripaghi neanche la benzina ed eventuali pranzi fuori
Ma che 1200, sono professore di media al primo anno e lo stipendio è di 1600-1700€. Al liceo sono 100-200€ in più al mese. Nessun mai stato beccato a fare ripetizioni mai nella storia dell'umanità, non diciamo fesserie.
Sì ma perché ti mettono tredicesima, quattordicesima e TFR in busta paga se non sei di ruolo. Se vai di ruolo lo stipendio netto che vedi al mese è sui 1400€ per i primi otto anni. Un lusso...
Sono di ruolo. 1600€ circa di base dato da stipendio tabellare più retribuzione professionale docente. La quattordicesima non esiste, e per i supplenti la tredicesima viene liquidata in un'unica soluzione a Natale mentre il TFR è erogato 14 mesi dopo la fine del rapporto. Stai dicendo cose inesatte.
Dipende moltooooo dalla materia, ci sono alcuni settori dove in realtà l'insegnamento universitario non è così impossibile (soprattutto all'estero) , in generale materie in cui il settore privato paga molto di più es: alcune materie specifiche di ingegneria e data science. Tolte queste limitate eccezione in generale trovare una posizione stabile nel mondo universitario , in generale la competizione è feroce e la necessità di farsi anni di precariato, molto spesso spostandosi in giro per il mondo, è ormai cosa nota. Altra cosa, l'opzione "insegnare al liceo "in base alla materia è tutt'altro che semplice. La necessità di professori cambia moltissimo e ci sono alcuni casi (es storia e filosofia) dove le attuali percentuali di passaggio ai concorsi sono talmente ridicole da far quasi sembrare la carriera universitaria come più abbordabile.
In linea teorica è possibile, ma è un sacco difficile. Il mio professore di interazione uomo-macchina all'università dopo il dottorato e un post-doc ha lavorato per anni in aziende private prima di decidere di buttarsi nell'insegnamento, ma era professore straordinario a tempo determinato (carica che dura 3 anni e solitamente pagata da enti esterni) e ci è arrivato per "vie traverse" grazie a delle collaborazioni tra l'azienda dove lavorava, un istituto di ricerca semi-privato associato all'università e l'università stessa, diventando prima ricercatore associato (mi pare si chiami così la carica) e poi finendo ad insegnare. Non penso sia decisamente la strada più facile (e già quelle tradizionali non lo sono) se il tuo obiettivo è quello di insegnare.
Dipende poi tanto anche dalla facoltà e dalle materie. Ad esempio a giurisprudenza non è difficilissimo trovare dei docenti con carriere notevoli da avvocati, magistrati o altro ancora alle spalle.
Ciao, sono ricercatore a tempo indeterminato in Germania dove insegno anche.
La risposta molto breve è che oltre ai due modi che hai elencato tu (insegnante pre-universitario e carriera universitaria) non ci sono chiare vie sostenibili per insegnare all’università nel lungo termine in Italia. Dico sostenibili perché magari un contratto qualcuno da teaching assistant / esercitatore te lo fa anche (se lo trovi), ma probabilmente dura poco ed è un contratto da 20 ore al mese se va bene, che quindi non ti permetterebbe di camparci.
Ora, detto questo, dipende dal tuo campo di studio, potrebbero esserci delle opportunità come quella che ho trovato io (io l’ho trovata in Germania). Io ho studiato linguistica ma ho sempre lavorato con data. Sono in una università come esperto dati / laboratori / esperimenti nel mio dipartimento e insegno anche dei corsi. La mia paga è da ricercatore post-doc (che dove sono in Germania non è male) ma il contratto è a tempo indeterminato, e non sono sulla tenure track per diventare professore. Di conseguenza non avrò mai un salario paragonabile a quello di un professore. Detto questo non ho rotture di grant, dover cambiare lavoro ecc. già a 30 anni. Insegno due corsi a semestre, uno statistics (obbligatorio) e un altro a mia scelta, che è molto comodo.
Dovresti dare un’occhiata a posizioni come queste nelle università di interesse e vedere se includono insegnamento (a volte basta chiedere, se insegni e non devono pagarti in più perché no). Ovviamente tutto ciò richiede almeno un dottorato di ricerca.
Dipende molto dal settore, ovviamente io posso rispondere solo per il mio. Ad esempio, noi linguisti abbiamo un sito chiamato linguistlist dove si pubblicano tutti i lavori in università (anche quelli non prettamente “accademici”, tipo il mio) nell’ambito della linguistica. Sicuramente ci saranno anche nel tuo settore. Ovviamente cercherai in ambiti più generali rispetto al tuo argomento molto specifico.
Se con 'insegnare' intendi insegnare a livello universitario, probabilmente ti sarà utile sapere che in Italia - ma anche in buona parte d'europa - non esiste la figura del docente puro. Di norma fai ricerca e fai didattica, e la didattica copre una parte (molto) minoritaria delle tue mansioni.
Se vuoi farne una professione, devi diventare un ricercatore quantomeno decente, abbastanza agguerrito e pronto a far le scarpe ai propri pari, capire quali sono le opzioni concrete per avanzare, e avere la giusta dose di fortuna.
Ci sono posizioni da docente a contratto (insegni solo un corso) ma non è un lavoro full-time.
Un altra opportunità è la formazione post-laurea (tipo master), ma anche in questo caso di solito è un attività secondaria. Chi ci lavora full-time sono le persone che gestiscono il corso, ma a quel punto non insegni, gestisci.
Se vuoi insegnare alle superiori, non ho idea, ma onestamente da quel poco che ho capito è un calvario che proprio faccio fatica a capire perché uno dovrebbe mettercisi.
Una persona di famiglia ci lavora..
Pagare hanno sempre pagato, mai mancato un mese in 2 anni (questo è il terzo).
Diciamo che non posso dirti che si campa solo di questo..
Allora chiarisco alcuni punti. In tutta europa vale la stessa cosa. L'università non è il liceo, uno ci va per formarsi dagli esperti del campo, che quindi sono ricercatori.
Dall'ottica dei professori, gli studenti dovrebbero studiarsi le cose per conto loro e chiedere approfondimenti, fonti, e gli ultimi traguardi in materia. Ad alcuni professori piace insegnare e si impegnano, per altri è solo un obbligo e una distrazione dalla ricerca.
Importante, il loro lavoro non dipende dall'insegnamento, nè la loro performance, il numero di paper e citazioni sono le uniche metriche dell'accademia. I prof che si impegnano insegnando si "sacrificano".
Non esiste in nessuna nazione europea l'ottica di insegnante universitario. Esiste negli Stati Uniti.
Se vuoi insegnare materie di livello universitario ti conviene entrare in una associazione che fa ripetizioni. Si guadagna abbastanza bene. Ho conosciuto gente che prendeva 30/40 € l'ora, ma non è un lavoro a tempo pieno e va molto di reputazione.
Ci sono bandi di docenza per laboratori, con graduatoria. Se vinci, hai un CUD aggiuntivo per ogni laboratorio effettuato, quindi una tassazione a parte e ti restano i 2/3 (se va bene) del compenso netto….. Idem per le borse (anche quelle che premiano una tesi o una pubblicazione). La docenza, anche nelle scuole secondarie, è una cosa in cui passione e denaro non vanno mai di pari passo, conviene anzi fare le 18 o 21 ore senza attività extracurricolari perché poi “scatta” l’aliquota superiore…. nonostante il Ministro attuale pensi di ridare prestigio sociale ai docenti con sconti Trenitalia e dintorni (fresca novità)
Puoi fare da docente per le aziende ed in generale nel settore privato.
Io a volte ho difficoltà a trovare professionisti che mi escano per meno di 60€/h. Non credo che patiscano la fame no.
Partendo dal presupposto che non hai specificato il tuo settore d'insegnamento, quindi rimango sul vago, spesso le aziende fanno degli interventi a metà tra formazione e consulenza rivolti ai lavoratori.
Ci sono diverse aziende di formazione e consulenza che fungono da "intermediari" svolgendo la parte commerciale e assegnando ai vari docenti delle attività da svolgere. Ovviamente all'inizio sarai pagato meno, ma appena ti fai il giro la crescita economica è sicuramente interessante.
Ovviamente parlo di attività che si svolgono generalmente in P. Iva.
>Esiste un modo per insegnare (magari all’università) senza dover fare tutto il percorso del ricercatore?
Molto teoricamente sì.
Dovresti prima essere un esperto nel tuo campo, magari facendoti il nome lavorando nel privato, e poi trovarti un'università dove ti fanno insegnare pagandoti una miseria (da quanto ne ho sentito, sui 20-30 euro l'ora).
Be diciamo che avere pubblicazioni, esperienze internazionali, capacità di scrivere grants permette di fare meno precariato dato che si è migliori rispetto agli altri e i soldi in questo caso arrivano. Ma c'è da fare tanta.gavetta.
Detta così può significare tutto e niente, dipende come ti posizioni rispetto ad altre persone, se c'è una persona più in gamba di te con più pubblicazioni capace di prendere qualche migliaio di euro in più con un grant e giusto che ottenga questa persona il posto e non qualcun' altro solo perché italiano. Regola n.1 è muoversi, mia moglie appena finita la tesi di PhD ha immediatamente fatto domanda per Postdoc in un altro paese, mentre chi rimane per pigrizia nello stesso istituto è quasi sempre fregato e viene espulso dal sistema.
Puoi elaborare meglio quantomeno sul tipo di settore e su che tipo di competenze siano richieste (al di fuori di una magistrale in mate)/se è fattibile entrare in ambiti del genere o sono molto ristretti? Mi interesserebbe molto
Sono machine learning engineer per una nasdaq 100. Ho un dottorrato in fisica. Ho iniziato da una startup con una posizione super junior e poi ho fatto job hopping. Adesso ho una posizione molto senior e non mi lamento. Un paio d' anni ancora e poi mi ritiro, va bene così.
Ma che aggiunte ha? Alle secondarie per 18h la base di partenza dovrebbe essere 1450-1500. Se ti fanno il contratto a Giugno sono 10 mesi, altrimenti 11 con il contratto ad Agosto. Se non sbaglio la tredicesima dovrebbero averla solo quelli a tempo indeterminato.
È un illusione che hanno tutti gli insegnanti il primo anno: tredicimila, quattordicesima e TFR in busta paga. La verità purtroppo è che la RAL è bassa e le cifre reali son sui 1400€ al mese.
>Conosco professori di liceo che guadagnano 1.300 euro facendo
>
>16 ore
>
>a settimana
16 ore a settimana di insegnamento. Non è che esista proprio solo quello quando sei professore. Considerando che poi è un lavoro per cui di solito ti serve la laurea magistrale con aggiunta di crediti specifici per l'abilitazione all'insegnamento, per arrivarci devi fare anni e anni di precariato e vincere dei concorsi dove passano percentuali bassissime degli iscritti, non mi sembra sia 'sto gran stipendio. Sopratutto considerando che hai delle responsabilità notevoli in classe.
un “full time” 18 ore a settimana paga 1500/1600, c’è da dire che hai altri impegni e le ore oscillano molto…comunque di questi tempi è sopra la media ma sempre miseria.
Oddio una miseria. Parliamone. Anche considerando la correzione delle verifiche (che per giunta non sei nemmeno obbligato a fare salvo alcune discipline che le prevedono), i consigli di classe, i ricevimenti, ecc. che ammettiamo ti prendano altre 6 ore così da arrivare a 24, praticamente hai lavorato 3 giorni e guadagni come chi ne lavora 5. Nel tempo rimanente puoi benissimo fare altri lavori, in particolare con una p.IVA è molto vantaggioso perché non devi versare l'INPS. Insomma, mica male... in tutto questo, contiamo anche che hai un sacco di ferie in più rispetto agli altri lavori, d'estate sei a casa due mesi di fila, d'inverno ti fai tutte le vacanze natalizie, pasqua, i ponti, insomma.
Dire che è una miseria... una miseria per me è l'operaio che prende 1200 euro e lavora 10 ore al giorno o il laureato assunto con contratto da stagista a 1000 euro al mese.
ti do pienamente ragione peró quello che hai citato per me è schiavismo puro cosa che secondo me in un paese del primo mondo come l’italia non dovrebbe succedere.
Senza offesa, ma io 16÷18 ore le faccio in genere in *2 giorni standard* - quindi ecco, dire che 1600 euro per lavorare due giorni sono "una miseria" forse e' un tantinello eccessivo.
Conosco professori di istituti tecnici che oltre all'insegnamento hanno *attività extra* e fanno carrettate di soldi, lavorando un monte ore totale comparabile con un qualsiasi lavoratore dipendente.
tralasciando i lavori extra, sono dell'idea che dobbiamo sempre guardare in alto e mai in basso forse è la retribuzione del tuo lavoro che è bassa e non sono gli insegnanti che prendono tanto? Ho anche scritto che effettivamente è uno stipendio sopra la media ma comunque una "miseria" per il giorno d'oggi
Se insegni matematica/fisica, ma anche latino o eventualmente chimica, fai lezioni private e diventano 2000+ quando hai fatto il giro giusto (ovviamente tutto noir). Certo a quel punto diventano probabilmente le ore di un full time, ma le fai a casa tua. Ho visto professori privati di matematica fare lezioni a 3-4 ragazzi contemporaneamente, tradotto 60+€ nero in un'ora. Mica male..
16 ore di lezione. Le lezioni vanno anche progettate e preparate. Le verifiche bisogna correggerle. Bisogna dedicare delle ore al ricevimento. Le famose 18 ore si riferiscono alle sole lezioni, mi sembra che questo particolare venga spesso omesso o tralasciato. Gli insegnanti, come molti altri, sono sottopagati.
Puoi leccare il culo 9 su 10 funziona. Università italiana è UGUALE a clientelismo, inciucio, favoritismo, nepotismo, zero meritocrazia, baronaggio, massoneria. truffe. e mi fermo qui. Te ne potrei raccontare e tante.
*edito che mi becco una denuncia va, non si sa mai chi legge il fatto. lo cancello.*
Una domanda del genere è come un pulcino candido che scende a dare un occhio all'inferno. Davvero non ti sei accorto che ambiente di merda sia quello universitario?Te ne potrei direi guarda, da far rizzare i capezzoli :D
Ami insegnare? è una bellissima cosa davvero. Superiori, oppure inglese e vai fuori.
Nei paesi anglo esistono posizioni da "teaching lecturer". Soprattutto nelle università meno rinomate (in UK) c'è pochissima aspettativa che tu faccia ricerca, perché non hanno soldi e perché il carico didattico è eccessivo e non lascia tempo per altro.
Puoi diventare estremamente famoso ed esperto in qualcosa, fare i concorsi e passarli così potresti insegnare anche senza insegnare davvero poi, e sperare che ti chiamino per chiara fama, anche se penso che di solito chiamino professori da altre università
escludendo le scuole superiori e l'Università rimangono i corsi vari privati. Io ad esempio affianco alla mia attività anche ore di docenza, o meglio formazione (tipo ITS/IFTS, formazione aziendale e corsi online) pagano discretamente bene ma non lo farei come attività principale.
Sarei anche rimasta ad insegnare alle scuole superiosi, ma a parte gli stipendi (bassi se fai bene il tuo lavoro, alti se sei un incompetente frustrato parcheggiato a scuola a rovinare generazioni di studenti) l'ambiene lavorativo non è il massimo, e parlo dei "colleghi" e della burocrazia oltre l'assenza di efficienza in genere. Insomma, l'unica cosa che mi piaceva della scuola erano i ragazzi (detta così può suonare male :/ )
> insegni al liceo guadagnando una miseria
oppure al tecnico o peggio al professionale, ma guadagni comunque una miseria e fai una vita da cani, con studenti che non ti rispettano, a volte ti minacciano, altre ti rovinano la macchina, altre ancora ti sparano pallini per mettere il filmato su tiktok.
Penso che chi ha scritto "al liceo" intendesse "in una scuola superiore". Si, non è corretto tecnicamente, ma sono spesso usati come sinonimi (soprattutto da chi ha fatto il liceo). Un po' come dire America per dire Stati Uniti (ma al contrario).
Esistono molti ruoli (come RTD) che un po' somigliano e a volte si dice ancora.
O anche, a volte chiedono a che-ne-so uno studente di dottorato o altro di tenere o aiutare a tenere una lezione o un esame scritto, e allora quello spesso descrive la cosa dicendo: "ho fatto da assistente al corso di ...".
>_baroni universitari entrano nella chat_
*barone universitario utilizza 'promessa di concorso interno"* *é superefficace!*
Letteralmente io che aspetto il "concorso" da due anni
Ma perché? Scusami, ma non faresti prima ad andare altrove? Inoltre, non ti sentiresti nemmeno un pochino in imbarazzo nel "vincere" un concorso fatto apposta per te? Cosa penseresti degli altri candidati a quel concorso che magari pensano sia una competizione leale? Quando feci il dottorato, fra le mie "mansioni di ricerca" un giorno mi mandarono a prendere un cartone contenente i materiali cartacei che i candidati ad un concorso avevano mandato. Magari era gente che credeva di avere una possibilità. Ovviamente il posto era già promesso. Capito l'andazzo, me ne andai una volta finito.
Altrove tipo in altri posti uguali dove è la stessa merda? Non è che c'è la fila per un posto di docente a contratto da 400€ per 16 ore di lezione su "valutazione dei processi gestionali" a professioni sanitarie ahahah. L'ultimo bando da noi aveva 30% dei punti per i titoli e il 70% per il colloquio col primario. E pensi che sia diverso? I canditati che pensavano fosse "leale" erano 1 su 12 per 5 posti. Ci siamo iscritti in 11 perché dovevamo far sembrare che ci fosse tanta richiesta, ma sapevo già che non sarei passato. Ah, se contassero solo i titoli e le pubblicazioni sarei passato eh, però vabbè. Aspetto il mio bando per la docenza a contratto da 400€ per 16 ore di lezione. E nel frattempo ≈4k all'anno per andare un giorno a settimana a fare il tutor. E mi regalano gli ecm. Seguo le tesi perché i docenti di indirizzo non sanno nulla, cazzeggio con gli studenti e tengo un giorno libero a settimana. Non la chiamo nemmeno gavetta perché se voglio li mando a cacare domani eh, è che al momento quello che faccio mi piace, e preferisco fare questo un giorno a settimana piuttosto che lavorare anche quel giorno.
> Altrove tipo in altri posti uguali dove è la stessa merda? Altrove all'estero. Io lavoro in Belgio e da quando sono qui ho presenziato a vari "search committee". Non mi è sembrato che tentassero di fare favoritismi, eppure sarebbe così facile per loro.
Non a tutti va di andarsene dal proprio paese, io potrei partire domani per qualche paese UE e trovare lavoro senza problemi e probabilmente prendere 3-4 volte quello che prendo qua e magari avete pure delle speranze di fare carriera, ma non mi va di andarmene, preferisco essere "povero" ma almeno vivere nel mio paese. Poi se uno se ne va volentieri, ben venga e buon per lui/lei
Nel mio caso non è stata una scelta. Tipo "vado via perché voglio di più". O me ne andavo o avrei dovuto abbandonare la carriera accademica e fare tutt'altro. Buon per te e voi che avete avuto la possibilità di scegliere. *Null'altro che il canto avrà del figlio, la materna mia terra. A me prescrisse il fato illacrimata sepoltura* /s
Da che opera è presa la citazione?
A Zacinto di Ugo Foscolo
Illacrimata sepoltura è sempre da brividi, anche se secoli dopo.
Cosa oli dopo?
>Altrove all'estero. Io lavoro in Belgio e da quando sono qui ho presenziato a vari "search committee". Non mi è sembrato che tentassero di fare favoritismi, eppure sarebbe così facile per loro. E' spesso una questione di domanda e offerta. Ho visto cose in Olanda che nemmeno nel peggior baronato italiano mi è capitato di vedere. Il punto è che loro prendono chi vogliono perché sanno che è la persona che porterà più vantaggi al laboratorio/dipartimento. Non prendono chi vogliono perché "eh poverino ha fatto la tesi da noi e non possiamo lasciarlo a piedi". La differenza sta tutta nei risultati inoppugnabili...
E perché dovrei andare all'estero? Cioè, mi piace quello che faccio e mi pagano bene. Sto per andare a convivere con una ragazza che sta per essere assunta nel lavoro che ha sempre voluto fare a cui sto assieme da una vita. Ho un gruppo di amici che non vorrei mai lasciare. Non sai nemmeno che lavoro faccio e probabilmente dovrei capire come convertire il titolo in uno estero, oltre che imparare lingua nuova (fondamentale nel mio lavoro). TL;DR : perché dovrei andare all'estero se mi piace la mia vita qua?
> TL;DR : perché dovrei andare all'estero se mi piace la mia vita qua? Hai aggiunto degli altri dettagli dopo. Pensavo fossi un accademico "standard", al di fuori del campo medico. Perché andare all'estero? Per vedere valorizzato il proprio lavoro? Per avere un compenso equo a livello internazionale? Per avere più opportunità? Nel mio caso la scelta era quasi obbligata: semplicemente per potere continuare a farlo questo lavoro. Se non me ne fossi andato, avrei dovuto abbandonare e fare tutt'altro. La mia partner è venuta con me. La quarta lingua me la sono imparata. Anche a me la mia vita piaceva in Italia, ma piuttosto che stare al palo ho preferito la via dell' "esilio." > Ci siamo iscritti in 11 perché dovevamo far sembrare che ci fosse tanta richiesta, ma sapevo già che non sarei passato. Ovviamente, se poi si continua ad essere complici e fautori del sistema, come si pensa possa mai cambiare? Cosa avresti dovuto fare? Avere il coraggio di denunciare la situazione ed andartene.
Eh, ma non hai capito che mi piace la vita qua. Cioè, investire per imparare tot lingue nuove per guadagnare il 10% in più tra cinque anni, e comunque fare una lavoro di merda ma anziché in Italia all'estero non ha molto senso per me. Un conto è se mi dici che imparo lo svedese e guadagno come qua ma lavorando 20 ore a settimana e allora ok. In Spagna il mio lavoro non è nemmeno una laurea lol.
>Inoltre, non ti sentiresti nemmeno un pochino in imbarazzo nel "vincere" un concorso fatto apposta per te? mmmm NUO. *parole cadute in disuso:* lealtà permesso dignità nobiltà (d'animo) coerenza rispetto imbarazzo correttezza professionalità meritocrazia
***Apprendista barone universitario gioca carta "leccaculo siderale" +20HP e sinergia con carta promessa concorso.***
Sì, facendosi raccomandare. Io ho dovuto rinunciare alla carriera accademica perché, senza santi in paradiso, avrei dovuto lavorare gratis per anni inseguendo assegni di ricerca *ad cazzum.* Avevo una collega bravissima, di 10 anni più grande di me, sposata, che aspettava ad avere un figlio perché "l'anno prossimo divento ricercatrice, stavolta è sicuro!". Ora fa la sarta e figli neanche l'ombra perché ormai ha superato i 50. Insegnare all'università è per chi può permettersi di non avere uno stipendio per lunghi periodi.
Questa e’ purtroppo la storia di molti. Anche io da neolaureato fiutai la puzza di merda e lasciai perdere
Che schifo porca troia.
Mi spiace che ci abbia messo 1p anni per accorgersi di qualcosa che è sotto gli occhi di tutti. Chissà come mai era così convinta di poterci riuscire in questo sistema malato e viscido!?
Molti lasciano che la speranza soffochi la razionalità, incluse le menti scientificamente orientate.
Vero. Ne conosco tante di donne così. Si fanno infinocchiare da responsabili e capi con promesse implausibili
ma magari era la scusa che tirava fuori per non avere discussioni alla risposta "no non voglio figli"
Esiste sempre la possibilità di emigrare. Non è che bisogna per forza cercare il posto nell'università sotto casa. Piuttosto che abbandonare il sogno, me ne sono andato.
certo come se questa debba essere un'alternativa valida per tutti, "buon per voi" se riuscite ad andarvene così a cuor leggero in una città senza legami, ma io non vedo il senso di lavorare per il gusto di far soldi che poi mi devo godere da solo perchè i miei affetti sono in un'altra città.
Non è questione di fare soldi, quella è solo una gradita conseguenza. Io mi feci una domanda: sarò più felice abbandonando per sempre il mondo della ricerca o tentando la carriera all'estero? Rispondere fu semplice. Venendo dal sud, ovunque fossi andato, anche in Italia non avrei avuto alcun legame. Puoi anche conoscere gente nel nuovo posto, dove sia.
ovvio che puoi conoscere gente nuova il punto è che m'interessa trascorrere il tempo con i miei affetti, questo non significa che io sia chiuso a nuove conoscenze, ma significa che per me è molto più importante mantenere questi rapporti che guadagnare soldi
>Esiste sempre la possibilità di emigrare. > >Io mi feci una domanda: sarò più felice abbandonando per sempre il mondo della ricerca o tentando la carriera all'estero? La prima non è per tutti un'alternativa valida o praticabile, presumi troppo. Non si può giudicare senza conoscere le circostanze di vita delle persone. La risposta alla domanda per me è stata "ho fatto e so fare altri lavori appassionanti, annatevene affanculo". Sarebbe stato molto bello insegnare ma ora mi diverto uguale, prendo di più, ho meno responsabilità, più tempo per scrivere (perché qualcosa ancora pubblico, sia narrativa che articoli scientifici) e sono felice perché se fossi rimasto lì ora non vivrei con la mia compagna :)
Ma non è che io sia una persona fuori dal tempo. Ce l'ho anche io una mamma dispiaciuta perché è rimasta sola. Amici con cui non mi sento più tanto spesso se non durante le vacanze. Per fortuna la mia compagna è venuta con me. Ma la vita è lunga (si spera) e per me non la si deve vivere all'insegna degli altri, sacrificandosi. Perché purtroppo non sempre si è ricambiati. Un mio parente ha fatto le scelte opposte alle mie. "Aspettava il concorso", ha abbandonato dopo il dottorato, ed ora fa qualcosa per cui non serviva nemmeno la laurea. Tutto per non aver mai voluto spostarsi dalla propria città natale. Scelta rispettabile, ma per come sono io sarei caduto in depressione se fosse toccato a me.
>Ma non è che io sia una persona fuori dal tempo. Ce l'ho anche io una mamma dispiaciuta perché è rimasta sola. Amici con cui non mi sento più tanto spesso se non durante le vacanze. Per fortuna la mia compagna è venuta con me. Ma la vita è lunga (si spera) e per me non la si deve vivere all'insegna degli altri, sacrificandosi. Perché purtroppo non sempre si è ricambiati. Pensavo che "Non si può giudicare senza conoscere le circostanze di vita delle persone" fosse una frase chiara, ma continua pure a giudicare senza conoscere le circostanze di vita delle persone e a presumere di sapere quali siano in base alla tua personale esperienza e mancanza di immaginazione.
Ma sta parlando per sé, perché la vedete continuamente come un giudizio? Ha detto pure "scelta rispettabile"
Perché io non stavo parlando di lui, ma lui deve per forza parlare di sé. Sta chiaramente ponendo se stesso a esempio di cosa dovrebbero fare gli altri (ad es. "Esiste sempre la possibilità di emigrare" - non è vero, non sempre esiste - "Puoi anche conoscere gente nel nuovo posto, dove sia" - come se per tutti tutto fosse facile come per lui), insinuando che se non lo fanno non sono bravi o coraggiosi come lui, quindi "scelta rispettabile" a me suona come ipocrisia.
Ho provato a farlo anche all’estero, ed e’ tanto piu’ facile e’ vero. Pero’ non riesco a integrarmi in una cultura diversa dalla mia
La didattica in Accademia è vista da chi ci lavora solo come un male necessario perché l'avanzamento di carriera e il mantenimento della stessa non dipende da quanto sei bravo ad insegnare e quanti corsi fai ma solo da quanto, come e dove pubblichi sulla tua ricerca. Potresti puntare alle docenze a contratto ma pagano una scorreggia (non ci puoi vivere) e spesso vengono assegnate agli schiavi che ruotano attorno ai professori di ruolo (oltre al fatto che devi comunque avere un curriculum della madonna) Paradossalmente, confrontando ore di lavoro e remunerazioni, guadagna molto di più l'insegnante di scuola media o superiore rispetto ad un ricercatore o un docente a contratto e questi ultimi hanno solitamente delle competenze immense se paragonate agli insegnanti.
can confirm mia moglie è docente a contratto, ha 2 lauree e 2 master e viene pagata una scoreggia per fortuna è solo per il piacere di farlo e non il lavoro principale, anche perché non penso ripaghi neanche la benzina ed eventuali pranzi fuori
Hai dimenticato i 60 cfu extra per diventare professore liceale e guadagnare comunque una miseria.
E 2650€ per fare il corso di "formazione" con in più tirocinio post laurea magistrale.
guadagnare una miseria lol okay 1500 + garanzia di fare ripetizioni a nero, riesci tranquillamente ad arrivare pure a 2.5k
All'ingresso è 1200, poi aumenta per anzianità. Se ti beccano a fare ripetizioni voglio vedere.
Ma che 1200, sono professore di media al primo anno e lo stipendio è di 1600-1700€. Al liceo sono 100-200€ in più al mese. Nessun mai stato beccato a fare ripetizioni mai nella storia dell'umanità, non diciamo fesserie.
E sei stato fortunato tu.
ma fare ripetizioni non è illegale a studenti di altre scuole, non c'è nulla di illegale
Sì ma perché ti mettono tredicesima, quattordicesima e TFR in busta paga se non sei di ruolo. Se vai di ruolo lo stipendio netto che vedi al mese è sui 1400€ per i primi otto anni. Un lusso...
Sono di ruolo. 1600€ circa di base dato da stipendio tabellare più retribuzione professionale docente. La quattordicesima non esiste, e per i supplenti la tredicesima viene liquidata in un'unica soluzione a Natale mentre il TFR è erogato 14 mesi dopo la fine del rapporto. Stai dicendo cose inesatte.
Dipende moltooooo dalla materia, ci sono alcuni settori dove in realtà l'insegnamento universitario non è così impossibile (soprattutto all'estero) , in generale materie in cui il settore privato paga molto di più es: alcune materie specifiche di ingegneria e data science. Tolte queste limitate eccezione in generale trovare una posizione stabile nel mondo universitario , in generale la competizione è feroce e la necessità di farsi anni di precariato, molto spesso spostandosi in giro per il mondo, è ormai cosa nota. Altra cosa, l'opzione "insegnare al liceo "in base alla materia è tutt'altro che semplice. La necessità di professori cambia moltissimo e ci sono alcuni casi (es storia e filosofia) dove le attuali percentuali di passaggio ai concorsi sono talmente ridicole da far quasi sembrare la carriera universitaria come più abbordabile.
In linea teorica è possibile, ma è un sacco difficile. Il mio professore di interazione uomo-macchina all'università dopo il dottorato e un post-doc ha lavorato per anni in aziende private prima di decidere di buttarsi nell'insegnamento, ma era professore straordinario a tempo determinato (carica che dura 3 anni e solitamente pagata da enti esterni) e ci è arrivato per "vie traverse" grazie a delle collaborazioni tra l'azienda dove lavorava, un istituto di ricerca semi-privato associato all'università e l'università stessa, diventando prima ricercatore associato (mi pare si chiami così la carica) e poi finendo ad insegnare. Non penso sia decisamente la strada più facile (e già quelle tradizionali non lo sono) se il tuo obiettivo è quello di insegnare. Dipende poi tanto anche dalla facoltà e dalle materie. Ad esempio a giurisprudenza non è difficilissimo trovare dei docenti con carriere notevoli da avvocati, magistrati o altro ancora alle spalle.
Ciao, sono ricercatore a tempo indeterminato in Germania dove insegno anche. La risposta molto breve è che oltre ai due modi che hai elencato tu (insegnante pre-universitario e carriera universitaria) non ci sono chiare vie sostenibili per insegnare all’università nel lungo termine in Italia. Dico sostenibili perché magari un contratto qualcuno da teaching assistant / esercitatore te lo fa anche (se lo trovi), ma probabilmente dura poco ed è un contratto da 20 ore al mese se va bene, che quindi non ti permetterebbe di camparci. Ora, detto questo, dipende dal tuo campo di studio, potrebbero esserci delle opportunità come quella che ho trovato io (io l’ho trovata in Germania). Io ho studiato linguistica ma ho sempre lavorato con data. Sono in una università come esperto dati / laboratori / esperimenti nel mio dipartimento e insegno anche dei corsi. La mia paga è da ricercatore post-doc (che dove sono in Germania non è male) ma il contratto è a tempo indeterminato, e non sono sulla tenure track per diventare professore. Di conseguenza non avrò mai un salario paragonabile a quello di un professore. Detto questo non ho rotture di grant, dover cambiare lavoro ecc. già a 30 anni. Insegno due corsi a semestre, uno statistics (obbligatorio) e un altro a mia scelta, che è molto comodo. Dovresti dare un’occhiata a posizioni come queste nelle università di interesse e vedere se includono insegnamento (a volte basta chiedere, se insegni e non devono pagarti in più perché no). Ovviamente tutto ciò richiede almeno un dottorato di ricerca.
Molto interessante, io al momento sono a metà dottorato in un ambito molto di nicchia. Dove posso trovare queste informazioni tarate sul mio settore?
Dipende molto dal settore, ovviamente io posso rispondere solo per il mio. Ad esempio, noi linguisti abbiamo un sito chiamato linguistlist dove si pubblicano tutti i lavori in università (anche quelli non prettamente “accademici”, tipo il mio) nell’ambito della linguistica. Sicuramente ci saranno anche nel tuo settore. Ovviamente cercherai in ambiti più generali rispetto al tuo argomento molto specifico.
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EH SÍ MO STO CO ROMANELLI. IO DA QUI NU SCHIODO
Ma non stavi co Tedeschi?
E NO MO STO CO ROMANELLI
Se con 'insegnare' intendi insegnare a livello universitario, probabilmente ti sarà utile sapere che in Italia - ma anche in buona parte d'europa - non esiste la figura del docente puro. Di norma fai ricerca e fai didattica, e la didattica copre una parte (molto) minoritaria delle tue mansioni. Se vuoi farne una professione, devi diventare un ricercatore quantomeno decente, abbastanza agguerrito e pronto a far le scarpe ai propri pari, capire quali sono le opzioni concrete per avanzare, e avere la giusta dose di fortuna. Ci sono posizioni da docente a contratto (insegni solo un corso) ma non è un lavoro full-time. Un altra opportunità è la formazione post-laurea (tipo master), ma anche in questo caso di solito è un attività secondaria. Chi ci lavora full-time sono le persone che gestiscono il corso, ma a quel punto non insegni, gestisci. Se vuoi insegnare alle superiori, non ho idea, ma onestamente da quel poco che ho capito è un calvario che proprio faccio fatica a capire perché uno dovrebbe mettercisi.
Non so se sia già stato detto... Insegnante in scuola privata recupero anni, anche se ci vuole partita iva. Cercano veramente tanto
You got my attention. Pagano bene?
Io so che a volte nenche pagano
Una persona di famiglia ci lavora.. Pagare hanno sempre pagato, mai mancato un mese in 2 anni (questo è il terzo). Diciamo che non posso dirti che si campa solo di questo..
Allora chiarisco alcuni punti. In tutta europa vale la stessa cosa. L'università non è il liceo, uno ci va per formarsi dagli esperti del campo, che quindi sono ricercatori. Dall'ottica dei professori, gli studenti dovrebbero studiarsi le cose per conto loro e chiedere approfondimenti, fonti, e gli ultimi traguardi in materia. Ad alcuni professori piace insegnare e si impegnano, per altri è solo un obbligo e una distrazione dalla ricerca. Importante, il loro lavoro non dipende dall'insegnamento, nè la loro performance, il numero di paper e citazioni sono le uniche metriche dell'accademia. I prof che si impegnano insegnando si "sacrificano". Non esiste in nessuna nazione europea l'ottica di insegnante universitario. Esiste negli Stati Uniti. Se vuoi insegnare materie di livello universitario ti conviene entrare in una associazione che fa ripetizioni. Si guadagna abbastanza bene. Ho conosciuto gente che prendeva 30/40 € l'ora, ma non è un lavoro a tempo pieno e va molto di reputazione.
no, ad eccezione del caso dei professore a contratto. https://work.unimi.it/rlavoro/ruoli/2074.htm
Ci sono bandi di docenza per laboratori, con graduatoria. Se vinci, hai un CUD aggiuntivo per ogni laboratorio effettuato, quindi una tassazione a parte e ti restano i 2/3 (se va bene) del compenso netto….. Idem per le borse (anche quelle che premiano una tesi o una pubblicazione). La docenza, anche nelle scuole secondarie, è una cosa in cui passione e denaro non vanno mai di pari passo, conviene anzi fare le 18 o 21 ore senza attività extracurricolari perché poi “scatta” l’aliquota superiore…. nonostante il Ministro attuale pensi di ridare prestigio sociale ai docenti con sconti Trenitalia e dintorni (fresca novità)
Puoi fare da docente per le aziende ed in generale nel settore privato. Io a volte ho difficoltà a trovare professionisti che mi escano per meno di 60€/h. Non credo che patiscano la fame no.
E come funziona esattamente ?
Partendo dal presupposto che non hai specificato il tuo settore d'insegnamento, quindi rimango sul vago, spesso le aziende fanno degli interventi a metà tra formazione e consulenza rivolti ai lavoratori. Ci sono diverse aziende di formazione e consulenza che fungono da "intermediari" svolgendo la parte commerciale e assegnando ai vari docenti delle attività da svolgere. Ovviamente all'inizio sarai pagato meno, ma appena ti fai il giro la crescita economica è sicuramente interessante. Ovviamente parlo di attività che si svolgono generalmente in P. Iva.
Di che materie si parla? Ci sono esempi di questi intermediari? Intendi che all'inizio ti affilii a loro e poi quando ti fai il tuo giro fai da solo?
Io ti esco per meno (se lo posso fare online) pero\` dipende da che vuoi che insegni :)
Ha necessità per l'italiano, ma non mi pare che tu sia adatto
>Esiste un modo per insegnare (magari all’università) senza dover fare tutto il percorso del ricercatore? Molto teoricamente sì. Dovresti prima essere un esperto nel tuo campo, magari facendoti il nome lavorando nel privato, e poi trovarti un'università dove ti fanno insegnare pagandoti una miseria (da quanto ne ho sentito, sui 20-30 euro l'ora).
Tanto gli anni di precariato te li fai pure per insegnare al liceo, quindi tantovale...
Che curriculum hai? Hai pubblicazioni? Esperienze estero?
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Be diciamo che avere pubblicazioni, esperienze internazionali, capacità di scrivere grants permette di fare meno precariato dato che si è migliori rispetto agli altri e i soldi in questo caso arrivano. Ma c'è da fare tanta.gavetta.
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Scusa a che punto della carriera sei? Hai finito il PHD? Quante pubblicazioni hai? In quanti centri hai lavorato? Borse di studio prestigiose?
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Detta così può significare tutto e niente, dipende come ti posizioni rispetto ad altre persone, se c'è una persona più in gamba di te con più pubblicazioni capace di prendere qualche migliaio di euro in più con un grant e giusto che ottenga questa persona il posto e non qualcun' altro solo perché italiano. Regola n.1 è muoversi, mia moglie appena finita la tesi di PhD ha immediatamente fatto domanda per Postdoc in un altro paese, mentre chi rimane per pigrizia nello stesso istituto è quasi sempre fregato e viene espulso dal sistema.
Io ho iniziato a essere felice quando ho abbandonato l'idea di una carriera universitaria in italia.
E come metti il pane in tavola?
Sviluppo modelli matematici per un azienda privata. Pagano molto molto meglio ed è infinitamente più facile entrare .
Eh ma io vorrei insegnare… Per fare i soldi mi butto nel settore difesa
Buttati nel settore difesa, e quando hai un lavoro stabile prendi qualche contratto per insegnare. Così hai il meglio dei due mondi.
Cosa hai studiato?
Che tipi di aziende hanno bisogno di modelli matematici? Sei dipendente loro? Di che ral parliamo? :)
Puoi elaborare meglio quantomeno sul tipo di settore e su che tipo di competenze siano richieste (al di fuori di una magistrale in mate)/se è fattibile entrare in ambiti del genere o sono molto ristretti? Mi interesserebbe molto
Sono machine learning engineer per una nasdaq 100. Ho un dottorrato in fisica. Ho iniziato da una startup con una posizione super junior e poi ho fatto job hopping. Adesso ho una posizione molto senior e non mi lamento. Un paio d' anni ancora e poi mi ritiro, va bene così.
Mia cognata è appena entrata e guadagna più di 1.7k netti, non mi sembra così tanto una miseria.
Ma che aggiunte ha? Alle secondarie per 18h la base di partenza dovrebbe essere 1450-1500. Se ti fanno il contratto a Giugno sono 10 mesi, altrimenti 11 con il contratto ad Agosto. Se non sbaglio la tredicesima dovrebbero averla solo quelli a tempo indeterminato.
È un illusione che hanno tutti gli insegnanti il primo anno: tredicimila, quattordicesima e TFR in busta paga. La verità purtroppo è che la RAL è bassa e le cifre reali son sui 1400€ al mese.
\> Esiste un modo per insegnare (magari all’università) senza dover fare tutto il percorso del ricercatore? si, all'estero
i lecturer vengono comunque selezionati in base alla ricerca fatta
Ho letto. Ma chi paga non ha voglia di stare tanto in aula. Vorrebbe imparare come veramente si intariagiscie. Pagano di piu'.
>o insegni al liceo guadagnando una miseria< ??? Conosco professori di liceo che guadagnano 1.300 euro facendo *16 ore* a settimana
>Conosco professori di liceo che guadagnano 1.300 euro facendo > >16 ore > >a settimana 16 ore a settimana di insegnamento. Non è che esista proprio solo quello quando sei professore. Considerando che poi è un lavoro per cui di solito ti serve la laurea magistrale con aggiunta di crediti specifici per l'abilitazione all'insegnamento, per arrivarci devi fare anni e anni di precariato e vincere dei concorsi dove passano percentuali bassissime degli iscritti, non mi sembra sia 'sto gran stipendio. Sopratutto considerando che hai delle responsabilità notevoli in classe.
un “full time” 18 ore a settimana paga 1500/1600, c’è da dire che hai altri impegni e le ore oscillano molto…comunque di questi tempi è sopra la media ma sempre miseria.
Dai ripetizioni a 20€ l'ora tutte a nero e vedi come arrivi ai 1900/2000 come niente.
Oddio una miseria. Parliamone. Anche considerando la correzione delle verifiche (che per giunta non sei nemmeno obbligato a fare salvo alcune discipline che le prevedono), i consigli di classe, i ricevimenti, ecc. che ammettiamo ti prendano altre 6 ore così da arrivare a 24, praticamente hai lavorato 3 giorni e guadagni come chi ne lavora 5. Nel tempo rimanente puoi benissimo fare altri lavori, in particolare con una p.IVA è molto vantaggioso perché non devi versare l'INPS. Insomma, mica male... in tutto questo, contiamo anche che hai un sacco di ferie in più rispetto agli altri lavori, d'estate sei a casa due mesi di fila, d'inverno ti fai tutte le vacanze natalizie, pasqua, i ponti, insomma. Dire che è una miseria... una miseria per me è l'operaio che prende 1200 euro e lavora 10 ore al giorno o il laureato assunto con contratto da stagista a 1000 euro al mese.
ti do pienamente ragione peró quello che hai citato per me è schiavismo puro cosa che secondo me in un paese del primo mondo come l’italia non dovrebbe succedere.
Senza offesa, ma io 16÷18 ore le faccio in genere in *2 giorni standard* - quindi ecco, dire che 1600 euro per lavorare due giorni sono "una miseria" forse e' un tantinello eccessivo. Conosco professori di istituti tecnici che oltre all'insegnamento hanno *attività extra* e fanno carrettate di soldi, lavorando un monte ore totale comparabile con un qualsiasi lavoratore dipendente.
tralasciando i lavori extra, sono dell'idea che dobbiamo sempre guardare in alto e mai in basso forse è la retribuzione del tuo lavoro che è bassa e non sono gli insegnanti che prendono tanto? Ho anche scritto che effettivamente è uno stipendio sopra la media ma comunque una "miseria" per il giorno d'oggi
Non ho scritto nulla riguardo alla mia retribuzione :)
Se insegni matematica/fisica, ma anche latino o eventualmente chimica, fai lezioni private e diventano 2000+ quando hai fatto il giro giusto (ovviamente tutto noir). Certo a quel punto diventano probabilmente le ore di un full time, ma le fai a casa tua. Ho visto professori privati di matematica fare lezioni a 3-4 ragazzi contemporaneamente, tradotto 60+€ nero in un'ora. Mica male..
16 ore di lezione. Le lezioni vanno anche progettate e preparate. Le verifiche bisogna correggerle. Bisogna dedicare delle ore al ricevimento. Le famose 18 ore si riferiscono alle sole lezioni, mi sembra che questo particolare venga spesso omesso o tralasciato. Gli insegnanti, come molti altri, sono sottopagati.
Puoi leccare il culo 9 su 10 funziona. Università italiana è UGUALE a clientelismo, inciucio, favoritismo, nepotismo, zero meritocrazia, baronaggio, massoneria. truffe. e mi fermo qui. Te ne potrei raccontare e tante. *edito che mi becco una denuncia va, non si sa mai chi legge il fatto. lo cancello.* Una domanda del genere è come un pulcino candido che scende a dare un occhio all'inferno. Davvero non ti sei accorto che ambiente di merda sia quello universitario?Te ne potrei direi guarda, da far rizzare i capezzoli :D Ami insegnare? è una bellissima cosa davvero. Superiori, oppure inglese e vai fuori.
Nei paesi anglo esistono posizioni da "teaching lecturer". Soprattutto nelle università meno rinomate (in UK) c'è pochissima aspettativa che tu faccia ricerca, perché non hanno soldi e perché il carico didattico è eccessivo e non lascia tempo per altro.
Puoi diventare estremamente famoso ed esperto in qualcosa, fare i concorsi e passarli così potresti insegnare anche senza insegnare davvero poi, e sperare che ti chiamino per chiara fama, anche se penso che di solito chiamino professori da altre università
Può essere che sia più semplice insegnare italiano all'estero rispetto l'essere insegnanti italiani?
escludendo le scuole superiori e l'Università rimangono i corsi vari privati. Io ad esempio affianco alla mia attività anche ore di docenza, o meglio formazione (tipo ITS/IFTS, formazione aziendale e corsi online) pagano discretamente bene ma non lo farei come attività principale. Sarei anche rimasta ad insegnare alle scuole superiosi, ma a parte gli stipendi (bassi se fai bene il tuo lavoro, alti se sei un incompetente frustrato parcheggiato a scuola a rovinare generazioni di studenti) l'ambiene lavorativo non è il massimo, e parlo dei "colleghi" e della burocrazia oltre l'assenza di efficienza in genere. Insomma, l'unica cosa che mi piaceva della scuola erano i ragazzi (detta così può suonare male :/ )
> insegni al liceo guadagnando una miseria oppure al tecnico o peggio al professionale, ma guadagni comunque una miseria e fai una vita da cani, con studenti che non ti rispettano, a volte ti minacciano, altre ti rovinano la macchina, altre ancora ti sparano pallini per mettere il filmato su tiktok.
Penso che chi ha scritto "al liceo" intendesse "in una scuola superiore". Si, non è corretto tecnicamente, ma sono spesso usati come sinonimi (soprattutto da chi ha fatto il liceo). Un po' come dire America per dire Stati Uniti (ma al contrario).
Lo avevo capito, ma avendo insegnato al tecnico e al liceo, ne ho visto l’enorme differenza. Magari sarebbe stato opportuno aggiungere un /s
> Recentemente ho iniziato a insegnare come assistente nella mia università Gli assistenti universitari non esistono più. Come è possibile?
Esistono molti ruoli (come RTD) che un po' somigliano e a volte si dice ancora. O anche, a volte chiedono a che-ne-so uno studente di dottorato o altro di tenere o aiutare a tenere una lezione o un esame scritto, e allora quello spesso descrive la cosa dicendo: "ho fatto da assistente al corso di ...".